Salvare e redimere nelle relazioni d’aiuto: l’assunzione di responsabilità


a cura di  Paolo Gilardi, counselor supervisor e trainer, analista dialogico. Pubblicato sulla rivista “Servitium” n.235 del 2018.

C’è un uomo in mare che annaspa e sta per affogare; si avvicina a lui una barca e gli chiede: «Serve aiuto?» e l’uomo: «No, Dio mi salverà!»; passa una seconda barca e dice: «Serve una mano?» e l’uomo di nuovo: «No, Dio mi salverà!». Dopo poco l’uomo muore e va in paradiso e vedendo Dio gli chiede: «Dio ma perché non mi hai salvato?» e Dio gli risponde: «Ma caro, io ti ho mandato due barche!»

Questa storiella faceta ci aiuta ad approcciare il tema del salvare contrapposto a quello del salvar-si, tema contenuto anche nel famoso detto popolare «Aiutati che il ciel t’aiuta!». A questo proposito viene da domandarsi: chi chiede aiuto quanto è disposto ad assumersi la responsabilità delle proprie scelte? Quanto si aspetta che gli piova qualcosa dall’alto, come manna dal cielo, senza adoperarsi in prima persona per ottenere ciò che vuole? Quanto è possibile salvare qualcuno se non si salva (anche) da solo?

Ma cosa intendiamo esattamente per salvare qualcuno? Ci riferiamo a situazioni tipo:

(A) Salvare nel senso di strappare l’esistenza di una persona alla morte o alla malattia? cioè a quelle situazioni che leggiamo sui giornali nelle quali qualcuno che stava annegando viene salvato da un eroe che si è buttato in acqua vedendo la persona in difficoltà? O alle vite di migliaia di migranti che in questi anni sono state salvate dai barconi naufragati? O a un medico che attraverso un’operazione guarisce miracolosamente una persona affetta da una malattia “incurabile”?

oppure

(B) salvare nel senso di aiutare una persona a risolvere un momento di crisi e difficoltà, a sviluppare le proprie risorse, a crescere in un processo di sempre maggior consapevolezza e contatto profondo con sé stesso e alla ricerca di un significato per la propria esistenza? Questa seconda ipotesi è quella che sta alla base della teoria di Carl Rogers, lo psicologo americano fondatore dell’Approccio centrato sulla Persona e del Counseling. Rogers sostiene che ogni essere vivente (piante, animali e uomini) ha in sé una forza che lo spinge ad autorealizzarsi, quella che lui chiama tendenza attualizzante. Per comprendere….

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