La legge sul biotestamento (L.219/2017) in sintesi


Art. 1 – Consenso informato

Il paziente ha il diritto di rifiutare in tutto o in parte i trattamenti e di revocare il consenso. Nutrizione e idratazione artificiale sono da considerarsi trattamenti sanitari. Il medico deve rispettare la volontà del paziente ed è “esente da responsabilità civile e penale”.

Art. 2 – Terapia del dolore

Garantito lo svolgimento da parte dei medici di un’appropriata terapia del dolore. Nel caso di prognosi infausta a breve o imminenza di morte, il medico deve astenersi da ogni ostinazione irragionevole di cura e dal ricorso a trattamenti inutili o sproporzionati.

Art. 3 – Minori e incapaci

Il consenso informato è espresso dai genitori o dal tutore o dall’amministratore di sostegno, tenuto conto della volontà del minore o della persona incapace o sottoposta a amministratore di sostegno.

Art. 4 – DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento) o Testamento Biologico

Ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere può esprimere la propria volontà in materia di trattamenti sanitari, indicando eventualmente un fiduciario che la rappresenti. Con le DAT ciascuno può, anticipatamente e in piena capacità mentale, dare indicazioni al personale curante circa le proprie volontà per quando non sarà eventualmente più in grado di prendere decisioni autonomamente.

Il fiduciario si assume la responsabilità di interpretare le volontà contenute nelle DAT e può prendere decisioni per conto del firmatario delle DAT, di concerto con il medico, anche alla luce dei cambiamenti e di possibili nuove prospettive offerte dalla medicina. Dovrebbe essere persona in cui si pone la massima fiducia, potrebbe essere un famigliare, ma anche una persona non legata al malato da vincoli giuridici o famigliari (es. il medico di famiglia, un amico). Si tratta di una scelta molto delicata perché molti sono convinti che in quanto parenti saranno automaticamente investiti dell’autorità di prendere decisioni, ma non è così. Un genitore (come successo al padre di Eluana Englaro) può anzi essere ritenuto in ‘conflitto di interessi’ e quindi essere estromesso dalla decisione, così come un figlio.

Le DAT sono in ogni momento rinnovabili, modificabili o revocabili.

Come redigere il testamento biologico

Per redigere il testamento biologico occorre che la persona al momento della redazione sia nel pieno della propria facoltà ed esprima le proprie volontà in piena libertà. Il contenuto del testamento biologico è libero e può comprendere, oltre alle disposizioni relative alle cure desiderate o meno nel fine vita, anche le disposizioni in merito all’espianto dei propri organi o all’utilizzo della propria salma per scopi scientifici così come indicare il tipo di sepoltura desiderata (inumazione, cremazione).

Deve contenere:

  1. nome, cognome, luogo e data di nascita, domicilio e data della sottoscrizione
  2. uno/due testimoni che controfirmino il testamento
  3. indicazione di uno o due fiduciari

Si suggerisce la massima chiarezza espositiva: scrivere in modo semplice e chiaro per evitare equivoci nell’interpretazione.

A chi consegnare e dove depositare il testamento biologico.

  1. ai/l propri/o fiduciari/o perché possa essere rispettato
  2. al proprio medico di fiducia perché aumenta la possibilità che venga rispettato
  3. al sindaco perché possa essere inserito nel registro dei testamenti biologici
  4. presso un notaio

Il testamento biologico può essere espresso anche mediante videoregistrazione o dispositivi che consentano alla persona con disabilità di comunicare

Art. 5 – Pianificazione condivisa delle cure

Se una persona è già malata può concordare direttamente con il medico le cure e i trattamenti che vuole ricevere per la sua patologia cronica, invalidante o contraddistinta da inarrestabile evoluzione e prognosi infausta. Il paziente deve ricevere dal medico una adeguata informazione circa la diagnosi, la prognosi, i benefici e i rischi dei trattamenti sanitari indicati, nonché riguardo alle possibili alternative e alle conseguenze dell’eventuale rifiuto del trattamento sanitario.

Anche la pianificazione delle cure può comprendere l’indicazione da parte del paziente di un fiduciario e può essere aggiornata in base al progressivo evolversi della malattia.