Il Counseling nella scuola primaria, perché?


a cura di Patrizia Soardi, ex insegnante di scuola primaria, counselor CoMeTE.

Essendo insegnante in pensione, posso osservare da una visuale privilegiata il mondo della scuola lasciato da poco.

Credo che tanti insegnanti stiano vivendo momenti di confusione e smarrimento, immersi in un clima giudicante e ansiogeno che impedisce loro di mantenere equilibrio e serenità; in più sono sovraccaricati da impegni snervanti per mansioni burocratiche e da un’organizzazione del lavoro calata dall’alto (vedi turni di supplenza, insegnamenti di diverse discipline in classi diverse…). Tutto ciò assorbe gran parte delle energie, sottraendo loro tempo prezioso da destinare al fine ultimo dell’educazione.

Pensando anche alla mia esperienza personale, mi rivedo sempre alla rincorsa degli impegni da assolvere, nella realizzazione di molteplici progetti che ritenevo indispensabili per una formazione completa del bambino e con l’ansia perenne per il completamento del programma scolastico.

Il tempo mancante era, ma credo lo sia tuttora, una delle cause prime di frustrazione e di insoddisfazione: ciò valeva sia per noi insegnanti, ma anche per i bambini che venivano coinvolti da richiami assillanti all’efficienza.

Chi mi impediva di rallentare? I programmi? La collega più avanti nel lavoro? Il controllo dei genitori?

In certi momenti avevo una sensazione di disagio e la conseguente percezione di essere sulla strada sbagliata, ma era quasi impossibile invertire il senso della marcia per un cambiamento,

A proposito di queste tematiche, posso affermare che il percorso di formazione attuato presso la Scuola di Counseling Integrato CoMeTE (Associazione REF)  ha sviluppato in me una maggiore consapevolezza sul rischio di perdere di vista il “nocciolo” nel rapporto educativo: l’ascolto profondo del bambino, l’accettazione incondizionata della persona che si ha di fronte, nella sua complessità di testa, cuore e corpo.

Credo che la scuola debba trovare uno spazio per una riflessione puntuale, in modo che tutti i soggetti coinvolti nell’educazione possano ascoltarsi nel profondo per chiarire a se stessi dubbi e criticità, per poi giungere ad una condivisione di bisogni e progettualità.

Il Counseling avrebbe un ruolo fondamentale nella scuola primaria, che costituisce il grado di scuola dove “si mettono le basi”; attraverso colloqui individuali o incontri di piccoli gruppi, gli insegnanti sarebbero accompagnati dal counselor ad affrontare i temi emotivamente significativi per loro.

In un clima facilitante, non giudicante e accogliente, verrebbero quindi aiutati a superare un momento di crisi, a migliorare i rapporti con i colleghi e con le famiglie degli alunni, ma soprattutto sarebbero aiutati a diventare ancora di più consapevoli del proprio ruolo e a costruire una relazione veramente rispettosa del bambino che sempre si rivolge loro con totale fiducia.