La cinema terapia nella relazione di aiuto


di Fulvia Soncini, medico oncologo, radioterapista, arte-terapista.

Film come sogni… film come musica… Nessuna arte passa la nostra coscienza come il cinema che va diretto alle nostre sensazioni, fino nel profondo, nelle stanze scure della nostra anima… (Ingmar Bergman)

La cinematerapia è una forma di terapia psicologica che impiega la visione di film e la discussione dei sentimenti e delle emozioni che il film suscita.

Nati entrambi alla fine del 1800 cinema e psicoanalisi non da subito hanno riconosciuto il loro stretto legame. Sembra infatti che Freud considerasse il cinema “un passatempo senza storia” ed è certo che si rifiutò di collaborare al film di Pabst “I misteri dell’anima ” del 1925, primo omaggio alla psicanalisi. Solo successivamente ci si rese conto di come il cinema abiti territori fra sogno e realtà, emozione e controllo, lavoro ed immagine e del suo potere evocativo, allegorico e simbolico.

Fu infatti a partire dagli anni ’50 che emerse l’idea di avvalersi di un film come strumento terapeutico utilizzandone la visione in pazienti psichiatrici e fu proprio infatti Cesare Musatti, considerato il padre della psicanalisi in Italia, ad introdurre il cinema come strumento di cura ed a raccogliere le proprie esperienze in diversi testi fra i quali il famoso “Scritti sul cinema”.

E’ comunque a partire dagli USA una ventina di anni fa che si è più ampiamente diffusa la pratica dell’uso terapeutico dei film anche in Europa e non solo in campo strettamente psicoanalitico. Il famoso testo di Beverly West e Nancy Peske dal titolo “Cinematerapia, un film per ogni stato d’animo”ne illustra chiaramente le molteplici applicazioni anche per affrontare le difficoltà ed i problemi ella vita quotidiana.

In Italia il testo chiave è “Filmtherapy” di Vincenzo Mastronardi che ampiamente illustra le indicazioni terapeutiche e le modalità psicologiche con cui avvicinarsi alla visione dei film.

Le sedute di cinematerapia si svolgono secondo regole precise che comprendono la scelta del film, la visione dello stesso individualmente o in gruppo, lo svolgimento di un compito assegnato, l’elaborazione e la discussione finale.

Sfruttando la forza evocativa delle immagini in movimento e la potenza della narrazione filmica, la cinematerapia si propone come straordinario strumento di conoscenza, di autoconoscenza e di crescita personale.

Le applicazioni di questa disciplina possono quindi essere molteplici e spaziano dall’ ambito ludico, didattico, formativo , clinico, riabilitativo fino alla più ampia cura del disagio e dell’anima.