Festival della Bioetica 2019: IL FUTURO – Uomo, Ambiente, Animali


Santa Margherita Ligure

29 e 30 agosto 2019

In che mondo vivremo? I cambiamenti climatici, la crescita della popolazione mondiale, i nuovi scenari aperti dall’ingegneria genetica e dalla robotica sono altrettante sfide per il nostro futuro. Lo sviluppo tumultuoso delle scienze e della tecnologie pone continuamente problemi inediti riferibili non solo alle zone di frontiera dell’esitenza umana – come la nascita e la morte – ma anche alla vita quotidiana di tutti noi.Nell’immagine del futuro, da un lato, confluiscono speranze e timori che a tratti oscurano quel che davvero sta accadendo nelle nostre città come nei laboratori di ricerca, dall’altro, le stesse dimensioni del cambiamento aprono grandi ambiti di incertezza. Occorre aggiungere che negli ultimi decenni il progresso scientifico ci ha fornito strumenti prima impensabili per migliorare la società e la nostra vita ma, per ottenere risultati concreti, è necessario operare in modo coordinato su molteplici livelli:etico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. Per questo la bioetica, in ragione della sua vocazione interdisciplinare, è chiamata in causa.

Uno tra i più urgenti problemi che dovremo affrontare è quello di trovare una via per lo sviluppo sostenibile ripensando i sistemi di produzione e di welfare. Si tratta di esplorare nuovi percorsi di sviluppo per accelerare la transizione verso modelli economici sostenibili cogliendo l’intreccio indissolubile tra la protezione dell’ambiente e la salute individuale e collettiva. Secondo autorevoli previsioni scientifiche, l’aumento della temperatura di uno o due gradi provocherà conseguenze devastanti sull’urbanizzazione e sull’agricoltura; la crescita della popolazione di due miliardi in pochi decenni avrà esiti clamorosi sull’accesso ai sistemi sanitari e scolastici; la capacità di modificare i genoma con le tecniche di gene editing condizionerà inevitabilmente la biologia e l’etica. Alcuni segnali incoraggianti provengono sia dall’Agenda 2030 dell’Onu che, prendendo le mosse dalla Conferenza delle Nazioni Unite tenutasi a Rio de Janeiro nel 2012, ha definito 17 obiettivi di sviluppo sostenibile firmati da 193 Paesi nel 2015, sia dalla Conferenza sul clima di Katowice ( dicembre 2018) che ha approvato un “Libro delle regole”che permetterà all’Accordo di Parigi di diventare esecutivo nel 2020 anche attraverso finanziamenti al Fondo Verde per il Clima per l’applicazione di tecnologie green.

Per questo siamo chiamati a fare “esercizi di futuro” provando a immaginare le conseguenze che potranno avere le decisioni che prendiamo oggi sull’umanità attuale, le generazioni future e il destino del nostro pianeta.   

La terza edizione del Festival di Bioetica – che si svolgerà, come le precedenti, in collaborazione col Comune di Santa Margherita a Villa Durazzo – avrà la durata di 2 giorni – 29-30 agosto – e sarà preceduta da anteprime che si terranno in alcuni comuni della Città Metropolitana nella primavera estate del 2019. Hanno già garantito la loro partecipazione con loro esperti : Unesco Chair in Bioethics, Biogem, Università degli Studi di Genova, Ecoistituto Re-Ge. E’ stato richiesto il patrocinio al Comitato Nazionale per la Bioetica, Regione Liguria, Comune di Genova e Città Metropolitana, Istituto di Tecnologie Avanzate, Scuola di Robotica.

Gli obiettivi

Il Festival di Bioetica intende

 –contribuire al diffondersi di una “cultura della sostenibilità” ispirata ai 17 punti fissati dall’Agenda 2030 dell’Onu per misurare il progresso verso una salute globale e un’economia sostenibile;

–promuovere la conoscenza del complesso di disposizioni e di norme relative all’inquinamento ambientale e alla diffusione delle tecnologie green contenute nel “Libro delle Regole”approvato dalla conferenza di Katowice;

–sostenere la riflessione critica e la valutazione delle biotecnologie in relazione al loro impatto sulle nostre vite e sulla vita del pianeta, valorizzando in particolare le imprese pubbliche e private che fanno della sostenibiltà la loro cifra e favoriscono un’innovazione che abbia ricadute positive sui dipendenti, la comunità in cui operano e l’ambiente;

–sviluppare la ricerca diretta alla prevenzione, alla riduzione e alla gestione dei rischi per la salute nazionale e globale, valorizzando la “nuova medicina”fondata su un lavoro interdisciplinare e aperta alle nanotecnologie e alla biorobotica;

–delineare una panoramica sugli sviluppi futuri della robotica, con particolare riferimento alle opposte interpretazioni dei tecno-ottimisti e dei tecno-pessimisti, in relazione sia all’impatto sul mondo del lavoro,sia alle problematiche etiche e sociali emergenti in tema di dignità umana e di giustizia.