Il valore aggiunto delle competenze di counseling per il medico


a cura di Alessandro Rimondi, medico chirurgo

I contenziosi medico-legali sono diventati un problema sempre più importante per la sanità italiana.

I dati forniti dall’ “Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici” (ie. ANIA) mostrano come nell’arco di circa un decennio le denunce di sinistro a carico di aziende sanitarie e medici siano passate dalle 9.567 del 1994 alle 29.543 del 2007. Un incremento del 200% che, se si considera la fetta riguardante i singoli medici, sale a picchi anche del 316%.

A fronte di un acquisito ruolo preminente dell’aspetto medico-legale nella professione sanitaria, i tentativi ministeriali di arginare il problema si sono riversati soprattutto sull’aspetto giudiziario, con la recente promulgazione della legge 8 marzo 2017 n.24 (la cosiddetta “Legge Gelli”) in sostituzione della meno performante legge 13 settembre 2012 n. 158 “Balduzzi”.

Tuttavia, se l’intervento del legislatore è volto soprattutto a garantire una gestione sostenibile ed oculata, a livello economico, della sanità pubblica, non si può ascrivere l’enorme problema dei contenziosi medico legali a un aspetto meramente civilistico di responsabilità.

In tal senso, alcuni dati di monitoraggi svolti in Lombardia e Toscana mostrano come il trend di denunce nei confronti del personale sanitario ha iniziato ad invertire la rotta ben prima delle promulgazioni delle leggi Balduzzi e Gelli. Infatti, in queste regioni dal 2012 si è registrato un calo progressivo delle richieste di risarcimento.

Secondo il Prof. Luigi Molendini, esperto di gestione del rischio clinico e coordinatore del corso “Responsabilità professionale e gestione del rischio assicurativo in ambito sanitario” di Cineas, consorzio del Politecnico di Milano in Ingegneria delle Assicurazioni, questo calo è attribuibile a una minore litigiosità tra medico e paziente a fronte di una maggiore sensibilità nei confronti della comunicazione e delle pratiche di sicurezza.

Per questi motivi, la capacità di comunicare e relazionarsi con il paziente è sicuramente un aspetto in cui il professionista della salute dovrebbe investire, per offrire il massimo delle competenze al paziente, ma anche come metodo cautelativo per procedimenti giudiziari.

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